Aminata, scappata dall’Africa e sopravvissuta a un drammatico naufragio nel Canale di Sicilia, racconta ora la sua storia, sulla sabbia italiana. In mare sono morti oltre settecento compagni di viaggio e il suo promesso sposo, e la ragazza si ritrova ora sola sulle coste siciliane, in cui è proibito soccorrere i profughi.
testo e regia Andrea Piazza
con Alfredo Bonetti, Michele Corizzato, Paolo Feccia, Stefano Francescato, Janira Salice, Arianna Soffiati, Margherita Stefanuto e Camilla Venara
musicisti Camilla Marone Bianco, Marta Fortis, Valentina Giupponi
scene Andrea Piazza scelte musicali Camilla Marone Bianco
luci Andrea Piazza e Simone Valmacco audio Paolo Grazioli collaborazione tecnica Andrea Depaoli, Roberto Bergamaschi allestimento tecnico associazione 92 decibel
produzione Compagnia teatrale della Civetta
debutto sabato 15 ottobre 2016, Cineteatro Lux, Borgosesia VC
Italia e Africa, così vicine così lontane. Cosa si nasconde dietro le notizie di cronaca che riguardano i migranti? Aminata è giovanissima, scappa dalla povertà e dalla mancanza di speranza, arriva alle coste siciliane, dopo torture, stupri, orrori indicibili, ma non può essere soccorsa, lo vieta la legge: il presente si intreccia con il mito greco di Antigone, che non può seppellire il fratello perché il re suo zio lo vieta. Cosa fare? Bisogna obbedire alla legge degli uomini o a quella della natura? Uno spettacolo forte, basato sulle testimonianze vere dei superstiti al naufragio del 18 aprile 2015, la più grande tragedia dell’immigrazione nel Mediterraneo.
Sarebbe bastato essere alti – quanto? – alcune centinaia di metri, giganti capaci di camminare sul fondale con la testa fuori dall’acqua. Ci pensi? Niente barcone, niente incidente, niente morti. Una camminata, da una costa all’altra, un piccolo bagno nel mare e basta.
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fotografie Beatrice Civiero